Il ciclo di 51 opere su carta “Riflessioni ermetiche” fa parte del progetto “Opus Alchymicum”, il quale è stato esposto a Mosca nel 2011 in occasione della IV Biennale di Arte Contemporanea e a Napoli nel 2017 in occasione della mostra “Opus Alchymicum”.
“…può anche darsi che l’artista sia un alchimista ignorando di esserlo. Egli interroga la memoria del mondo archetipico senza accorgersene. I motivi del simbolismo alchemico emergono nell’opera indipendentemente dalla sua volontà (come credo sia frequentemente il caso della Timofeeva). Non è l’artista a dar vita al simbolo, al contrario, è l’artista a subire il simbolo che gli si impone. Jung conferma che “si possono dipingere quadri molto complicati senza avere la minima idea del loro vero significato” . Altrove, e per ciò che concerne direttamente gli archetipi alchemici, egli nota che “alcuni motivi archetipici frequenti in alchimia sono presenti nei sogni d’individui moderni che non hanno la minima conoscenza della letteratura alchemica” . (Arturo Schwarz)