Performance “Metamorfosi”
La performance di Lolita Timofeeva durante l’inaugurazione della mostra “Matamorfosi” alla Galleria B4 di Bologna il 18 gennaio 2013. Chitarra – Mauro Matteucci, voce recitante – Federica Rotelli.
La performance di Lolita Timofeeva durante l’inaugurazione della mostra “Matamorfosi” alla Galleria B4 di Bologna il 18 gennaio 2013. Chitarra – Mauro Matteucci, voce recitante – Federica Rotelli.
Video di Lolita Timofeeva.
Il 18 gennaio 2013 nella Galleria B4 in Via Vinazzetti 4/b a Bologna è stata inaugurata mostra personale con la performance dell’artista lettone Lolita Timofeeva “METAMORFOSI” con una presentazione di Carlo Monaco.
Qual è il percorso artistico di Lolita Timofeeva e quale sbocco può avere la sua creatività? Questo periodo lo identifica come metamorfico, poiché la “Metamorfosi” implica una trasformazione radicale. Senza risalire ad Ovidio, e per usare una immagine poetica, dice Lolita, basta pensare all’acqua, che in un eterno ciclo modifica il proprio stato fisico: si fa ghiaccio, si scioglie, evapora, si trasforma in pioggia e da benefica può diventare distruttiva, talvolta cambiando la forma del paesaggio.
Ecco perché durante l’esposizione delle sue opere l’artista ha pensato anche di coinvolgere i visitatori, invitandoli ad esprimersi e rendendoli complici di un gioco creativo. In tal modo anche il pensiero compie un ciclo di “Metamorfosi” variando e alterando lo stato individuale e quello collettivo, attraverso uno stimolo iniziale rappresentato dalle opere in mostra.
Lo spettatore è stato perciò immerso in un’atmosfera ambigua ed ermetica creata con l’intenzione di far breccia nel suo inconscio. Un immaginario studio paleontologico della trasformazione del mondo. Messinscena delle mutazioni: una scenografia per esplorare la metamorfosi dell’uomo e per indagare fra gli archetipi più significativi dell’umanità.
La mostra, infatti, fa parte di un ampio progetto di Lolita Timofeeva che sta esplorando il tema dei modelli eterni e delle esperienze dell’inconscio che appartengono a tutti quanti noi.
La formazione accademica e la padronanza di mezzi classici di rappresentatività, come disegno e pittura, permettono all’artista di spaziare con disinvoltura anche nell’uso di altri mezzi espressivi non abituali, come scultura, installazione, performance e ora anche uso eccentrico della parola. Il percorso di Lolita Timofeeva è un esempio di trasgressione meditata, un’evoluzione consapevole, attraente e persuasiva.
Performance “Metamorfosi”, Galleria B4, Bologna
Chitarra classica: Mauro Matteucci
Voce recitante: Federica Rotelli
Fotografia: Lodovico Pignatti Morano
Il 15 marzo 2014 nella Blu Gallery di Bologna è stata inaugurata l’esposizione META di Lolita Timofeeva. In precedenza l’artista in alcune occasioni delle sue mostre aveva invitato i visitatori di diversi nazioni a completare la frase-titolo dell’opera “E quando raggiungerò il punto più alto…” Dopodiché la Timofeeva ha raggruppato i pensieri, li ha manipolati e completati per dare un senso complessivo, un pensiero sovra individuale. Il risultato è una riflessione universale sul percorso della nostra vita e sulla meta da raggiungere. I pensieri – poesie collettive sono stati trascritti sui fogli di carta ed impreziositi dai disegni originali di Lolita Timofeeva. Durante la performance, mentre Federica Rotelli legge i brani del poema collettivo, l’artista costruisce gli aerei di carta e li lancia in volo verso il pubblico, lancia i pensieri.
Durante l’inaugurazione Lolita Timofeeva ha coinvolto i visitatori in una sua performance. Presentazione di Valerio Dehò, voce Recitante di Federica Rotelli.