Edizioni Giubbe Rosse, Firenze.
Si tratta di una selezione di poesie di Mario Luzi dedicata alla figura femminile, arricchita da un testo inedito, illustrata da Lolita Timofeeva con i testi critici di Sebastiano Grasso e Raffaele Monti.
La mostra dei disegni è stata fatta al caffè storico Le Giube Rosse con la presentazione del libro nella Sala dei Dugento al Palazzo Vecchio.
Nella raccolta è presente un’alterità femminile, forse materna, forse d’anima, individuata nella continua mutevolezza dell’autoesperienza, che diviene in quest’avventura un pretesto di racconto e rende possibile il materializzarsi di un nucleo d’immagine narrativa, che è possibile rinvenire solo nei filtri e nelle trepidazioni di una sua continua trasmutazione. Nei versi di Luzi si percepisce un lutto intimo, la figura femminile spesso è legata alle tenebre, alla oscurità, alla perdita e all’assenza. Il grande poeta prende alcuni suoi componimenti e li affida alla penna della giovane pittrice.
“…La bravura poi del suo disegno quando la lascia agire in piena libertà si accende virtuosamente e crea intorno al suo oggetto un clima mitico talora inquietante e sottilmente inquisitorio. Mi chiese di avere un mio testo, e mi indicò lei stessa quale, per sviluppare un suo motivo, a quel momento, urgente. Ed ecco quali fantasie e archetipi del senso, che miraggi del desiderio e liberazioni da angustie nel sogno le hanno suggerito il mio “Quaderno Gotico” ed altri versi d’amore”.
Mario Luzi, Firenze, gennaio 2003